PER COMBATTERE IL VIRUS

🛠 LAVORO – PER COMBATTERE IL VIRUS! ⚠

In tempi di emergenza da Corona Virus, il governo italiano, asservito al sistema produttivo capitalista, propone schizofrenicamente due strategie contraddittorie: da una parte, con il decreto #iorestoacasa, si limita la libertà di movimento in nome della guerra al contagio; dall’altra, al grido #litalianonsiferma, si rende vano ogni sforzo isolazionista in nome di produzione e profitto.

L’emergenza sta svelando le criticità che affliggono il mondo del lavoro e che dipendono sostanzialmente dall’ideologia di accumulazione del valore, secondo cui la produzione deve andare avanti a tutti i costi.
Il fronte Confindustria-Politica fa leva su etica del lavoro e importanza del servizio alla comunità – astenersi diventa “pesare sui colleghi o sulla comunità” – senza preoccuparsi di garantire tutele e protezioni adeguate, confinando l’umanità sacrificabile in luoghi di lavoro – insalubri già prima della diffusione del virus – nell’impossibilità di mantenere le distanze.
Il ricatto del salario, già presente nel panorama contemporaneo di un mercato del lavoro frammentato, incerto e iper-competitivo, diventa ancor più crudo in questa emergenza sanitaria: una condizione che indebolisce i lavoratori anche nelle indispensabili rivendicazioni di sicurezza.

Gli scioperi spontanei e l’assenteismo diffuso (che hanno raggiunto il 30-40%) raccontano di una classe lavoratrice che però ha mangiato la foglia e non ci vuole più stare. Il ricatto del salario vale sempre meno di fronte al ricatto della vita, propria o di familiari e amici. L’occasione di mettere in discussione il modello in cui è Confindustria a determinare le misure politico-sociali per contenere l’epidemia, passa attraverso la determinazione dei lavoratori, uniti nel rivendicare l’uscita dal ricatto salariale. ‘Io resto a casa’ è un lusso che non tutti possono permettersi.

Alla luce di queste riflessioni, pretendiamo:

🔴 CHIUSURA DI TUTTE LE ATTIVITA’ NON ESSENZIALI
L’ottica produttivista del nostro modello economico cozza palesemente con gli accorati appelli al senso civico ed al restare a casa: se per limitare il contagio bisogna limitare i contatti tra persone, è chiaro che i posti più a rischio sono quelli dove si concentrano in tanti/e e al chiuso, posti da cui non puoi andartene e il/la collega deve starti necessariamente vicino.
Negli uffici si passi pure allo smartworking ma fabbriche, cantieri e tutte le attività non essenziali e in cui non è possibile mantenere le dovute cautele, devono essere chiusi.
La salute e i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici non sono sacrificabili per l’interesse di pochi parassiti!

🔴 TUTELE PER I LAVORATOR* ATTIVI
Ci sono attività che non si possono fermare perchè essenziali e per coprire le necessità straordinarie che si creano in tempi emergenziali. Per questi lavoratori/lavoratrici le tutele devono essere garantite al 100%. Ognuno/a ha il diritto di tornare a casa sereno, senza paura di ammalarsi e/o contagiare le persone che ha intorno.
Invece ancora ci troviamo di fronte alla vile alleanza fra governo, confindustria e sindacati confederali, i quali non si fanno scrupoli nel sacrificare migliaia di persone pur di non fermare produzione e guadagni. Addirittura dichiarano sicure le mascherine chirurgiche che in questi giorni vengono proibite in Olanda perchè non idonee alla prevenzione del contagio.
Mascherine, guanti, gel igienizzanti, divisori, riduzioni orarie, turni adeguati e sanificazione. Ogni situazione lavorativa ha esigenze specifiche ma una cosa le accomuna: sta ai datori di lavoro garantire la sicurezza dei lavoratori, anche dal contagio, valutando la situazione e predisponendo gli strumenti indispensabili.

🔴 TUTELE PER I LAVORATOR* INATTIVI
A seguito dell’emergenza, sono molti/e quelli/e che stanno perdendo reddito, inseriti in diversi settori non essenziali: turistico, culturale, manufatturiero , artigianale, ristorativo ecc.
Per tutti quelli che non possono andare a lavorare devono essere previsti ammortizzatori economici adeguati. Non si possono accettare licenziamenti ingiustificati e fallimenti di migliaia di piccole attività.
Le misure di tutela devono essere universali: reddito erogato direttamente alle persone. Molti Lavoratori/lavoratrici non possiedono i requisiti contrattuali adeguati beneficiare delle misure straordinarie – che verranno spacciate come necessarie a riattivare l’economia e riconquistare la fiducia dei mercati – come sgravi fiscali e finanziamenti alle aziende.

🔴 I VERI EROI SCIOPERANO
Fuga, diserzione e assenteismo sono manifestazioni prepolitiche con cui operai, commessi e fattorini esprimono la loro rivolta individuale, trovandosi obbligati a lavorare senza tutele durante un’epidemia che mette a rischio la loro vita. Contro l’indifferenza di chi li manda al macello in nome del proprio guadagno, restare a casa non basta! Abbiamo bisogno di risposte organizzate. E i lavoratori/lavoratrici che in questi giorni hanno iniziato a scioperare, nonostante l’incertezza, la paura e il ricatto, sono i veri eroi di questa emergenza, sono loro la prima linea a difesa dei nostri diritti e del nostro futuro collettivo.


“𝒩o𝓃 𝓈𝒾𝒶𝓂o 𝓉𝓊𝓉𝓉𝒾 𝓈𝓊𝓁𝓁𝒶 𝓈𝓉e𝓈𝓈𝒶 𝒷𝒶𝓇𝒸𝒶”


📢 SOCIETA‘ 💲

🔴 REDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA
La crisi sanitaria sta già avendo ed avrà inevitabilmente una ricaduta sull’economia del paese. In assenza di misure sufficienti, l’impatto sociale maggiore sarà sulle classi più deboli. È necessario un piano straordinario di redistribuzione della ricchezza con REQUISIZIONE DEI CAPITALI e loro equa distribuzione in termini di REDDITO DI QUARANTENA e altri dispositivi di ammortizzazione sociale. La risposta alla crisi non la può pagare il popolo!

🔴 WELFARE
Decentramento e privatizzazione dei servizi essenziali sono concause di questa crisi che è prima di tutto una crisi sistemica. E’ indispensabile un’inversione di rotta con immediata presa in carico da parte dello stato tramite TAGLIO A SPESE MILITARI, GRANDI OPERE E FINANZIAMENTI AI PRIVATI a favore di servizi pubblici come sanità, istruzione e politiche sociali.

🔴 ABOLIZIONE FISCAL COMPACT E PAREGGIO DI BILANCIO
E’ evidente il carattere globale dell’emergenza sanitaria come anche dichiarato dal WHO che la ha definita pandemia. Altrettanto chiara è l’assenza di misure comunitarie di risposta all’emergenza. Vogliamo l’immediata ABOLIZIONE DI FISCAL COMPACT E VINCOLI AL PAREGGIO DI BILANCIO imposti dall’UE. In caso contrario sono indispensabili azioni di disobbedienza politico-economica da parte dello stato e delle amministrazioni locali.

🔴 POLITICHE IMMIGRAZIONE
Gli effetti dell’emergenza sono maggiori su chi già si trovava in una condizione di incertezza, irregolarità o marginalità sociale dovuta alle politiche dei decreti sicurezza o a particolari misure di limitazione delle libertà. Questo comporta maggiori difficoltà nella tutela della salute pubblica: in particolare il rischio che migranti in posizione di “clandestinità” non possano accedere a controlli e cure a discapito della salute individuale e pubblica. Più volte abbiamo definito i decreti sicurezza strumenti di controllo e creazione di barriere sociali, soprattutto per i soggetti più deboli. Potremo ritenerci al sicuro solo quando ogni soggetto presente sul territorio nazionale, indipendentemente da provenienza e status sociale, avrà diritto ai servizi di welfare senza doversi preoccupare di essere denunciato alle autorità! Pertanto vogliamo L’ABOLIZIONE IMMEDIATA DEL DECRETO SICUREZZA e la REGOLARIZZAZIONE DI TUTTI I SOGGETTI PRESENTI SUL TERRITORIO NAZIONALE.

🔴 DIRITTI DEI CARCERATI
Il sistema carcerario versa in condizioni disumane da tempo: alcuni istituti arrivano ad ospitare il 30% di persone in più rispetto alla regolamentare capienza. Strutture fatiscenti, carenza di spazi, e ambienti spesso al di sotto degli standard delle norme d’igiene, ci relegano all’ultimo posto nella classifica europea. Carceri sovraffollate, nelle quali il rischio di contagio, l’isolamento, e la difficoltà ad essere adeguatamente informati, aumentano la tensione e la paura per la propria incolumità. Al fine di scongiurare il rischio di una catastrofica propagazione del virus, siano proclamati l’indulto immediato e l’amnistia. Lo stato si faccia carico di proteggere una popolazione di 61.000 detenuti dal rischio di contagio svuotando quanto più possibile gli istituiti di pena e dando accesso a misure alternative di detenzione.

Visto che si parla tanto di senso civico, vogliamo citare Dostoevskij:
“Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni”.

“𝓻𝓮𝓼𝓽𝓪𝓻𝓮 𝓪 𝓬𝓪𝓼𝓪 𝓷𝓸𝓷 𝓫𝓪𝓼𝓽𝓪”


☢ SANITà – Epidemia 🦠

🔴 La crisi sanitaria in atto oggi è un ulteriore crisi del capitalismo che per anni ci ha fatto credere che la sanità pubblica fosse uno spreco di denaro e risorse e che con i privati avremmo risolto le enormi falle e lungaggini di quel indesiderato sistema sanitario nazionale (SSN).

Stato e Capitale hanno tentato di convincerci che una gestione regione per regione del SSN sarebbe stata più efficiente, creando regioni di prima, seconda o terza classe.
Distruggendo il SSN, ostacolando i sindacati e imponendo logiche aziendali hanno:
-chiuso i piccoli ospedali
-esternalizzato i costi di mense, cucine e sterilizzazioni
-accorpato e depotenziato i laboratori di analisi
-costretto i medici alle dimissioni precoci
-delocalizzato i servizi in luoghi più remunerativi
-tagliato i posti letto
-tagliato il personale che oltre a medici, infermieri e OSS. è essenziale a dare un’adeguata risposta sanitaria: lavoratx delle pulizie, delle mense, delle lavanderie, dei centralini, degli amministrativi, dei tecnici, dei laboratori, dei lavoratx della logistica

Da quando il covid-19 si è trasformato in emergenza nazionale lo Stato decreta la crisi epidemiologica e ci dice che però “tutto andrà bene”. Ci dice che quei lavoratorx della sanità pubblica, da lui definiti prima inefficienti, oggi sono quegli stessi angeli che permettono la tenuta del sistema ed il contenimento del virus, mentre la sanità privata, mossa dalle sue logiche di profitto si è dimostrata inutile ed estranea al concetto di tutela collettiva della salute.

Abbiamo bisogno investimenti reali sulla sanità pubblica, di reintrodurre posti letto e attrezzature adeguate, di assumere personale idoneo e di tutelare chi lavora fornendo gli adeguati dispositivi di protezione individuale (DPI).

Non sarebbe mai stata una crisi sanitaria se prima non fosse stata una crisi capitalista.

𝙇𝘼 𝙎𝘼𝙉𝙄𝙏à 𝙋𝙍𝙄𝙈𝘼 𝘿𝙀𝙇 𝙋𝙍𝙊𝙁𝙄𝙏𝙏𝙊




🏘 Casa & Emergenza ‼

🔴 BLOCCO IMMEDIATO DI SFRATTI, SGOMBERI, PIGNORAMENTI E DISTACCHI DELLE UTENZE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE

Sarebbe grave che di fronte alle misure importanti decise dal Governo per far fronte all’emergenza del CONVID-19, si continuassero ad eseguire sfratti da casa a strada o da casa a strutture, senza tener conto delle condizioni che vivono le famiglie in emergenza abitativa, mettendo situazioni già precarie spesso con minori a carico, anziani o disabili in serio pericolo.
Bloccarli è il minimo necessario da fare.

🔴 SOSPENSIONE AFFITTI MUTUI E BOLLETTE

Non basta però fermare gli sfratti. Il Governo deve necessariamente prendere accordi ben precisi con banche, finaziarie ed enti pubblici, obbligandoli a sospendere affitti, bollette e mutui.
Tutelando di fatto tutti quei lavoratori che non potranno pagare perchè impossibilitati a recarsi a lavoro, le partite Iva, i precari, quelle persone che il lavoro lo hanno perso o che sono state messe a stipendio zero.

🔴 SERVE UN REDDITO DI QUARANTENA

Vi immaginate quando questa emergenza finalmente finirà e tutto tornerà nella normalità?
Se non verranno adottate queste misure per tutelare l’intera comunità le persone si ritroveranno con migliaia di euro di arretrati, distacchi delle utenze, pignoramenti di immobili, sfratti per morosità.
Non possiamo consentire che questo accada!
Se il Governo non riuscirà ad ottenere questi accordi, dovrà provvedere a garantire un reddito minimo che consenta la sopravvivenza in questo momento difficile.

𝙉𝙀𝙎𝙎𝙐𝙉𝙊 𝘿𝙀𝙑𝙀 𝙀𝙎𝙎𝙀𝙍 𝙇𝘼𝙎𝘾𝙄𝘼𝙏𝙊 𝙎𝙊𝙇𝙊!

𝑅𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑎 𝑐𝑎𝑠𝑎, 𝑚𝑎 𝑠𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑎𝑠𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑐𝑒 𝑙’h𝑜?



Casa Rossa Occupata
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